2020 / XL Recordings
Her Revolution / His Rope
Burial, Four Tet e Thom Yorke
Di musica all’inizio non se n’è neanche parlato: erano tutti presi da questa storia dell’uscita a sorpresa e dei vinili. Annunciato praticamente il giorno prima – salvo alcune indiscrezioni di Kieran Hebden – e stampato in edizione ultralimitata da 300 copie, è stato distribuito solo in tre negozi di Londra. Le tracce sono comparse su Spotify solo dieci giorni dopo. Erano passati nove anni dall’ultima osannata collaborazione di Burial, Four Tet e Thom Yorke, e quindi si è scatenata una caccia al disco senza pietà per nessuno, tra chi rimaneva a bocca asciutta pur vivendo a Londra, chi Londra l’ha vista solo in qualche film e chi ha comprato una copia a 185 sterline da qualcuno che l’ha messa in vendita su Internet.
Ma dopo l’hype incredibile generato dall’annuncio, la musica com’è? Her Revolution e His Rope sono due tracce belle. Di quella bellezza che ti fa ritornare ancora e ancora a riascoltarle, e di quella bellezza che ti fa scoprire ogni volta nuovi particolari nella musica. La prima è una traccia che prende l’atmosfera del trip-hop – non a caso il beat è davvero simile a Teardrop dei Massive Attack – e la affoga tra il rumore di fondo e il crepitio da vinile di Burial e tra le atmosfere da sogno di Four Tet. La magia è nei piccoli dettagli, da quel sintetizzatore (forse?) che ritorna sul finale al canto di Thom Yorke. His Rope è più accelerata e sghemba, con un beat che ci sarebbe stato benissimo in una produzione di Burial negli ultimi anni e una chitarra – credo, ma è difficile esserne certi – da pelle d’oca. Che regalo alla fine di questo 2020 sconvolto e traumatico. Grazie.
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